MARCHE: PARTE TERZA
“Qui su l'arida schiena
Del formidabil monte
Sterminator Vesevo,
La qual null'altro allegra arbor né fiore,
Tuoi cespi solitari intorno spargi,
Odorata ginestra,
Contenta dei deserti. Anco ti vidi
De' tuoi steli abbellir l'erme contrade
Che cingon la cittade
La qual fu donna de' mortali un tempo,
E del perduto impero
Par che col grave e taciturno aspetto
Faccian fede e ricordo al passeggero…”
La breve vacanza in terra marchigiana prosegue, tra le colline, dolci e ancora verdi, e il mare, infinito, stupendo; tra le città più grandi e portuali come la bella Ancona, e i paesini arroccati sui monti e cinti da antiche mura.
Tra questi, merita un discorso a parte Recanati, non solo perché ha dato i natali a cittadini illustri, ma anche perché negli anni ha saputo trasformarsi, vivacizzandosi senza snaturarsi e senza perdere il proprio patrimonio.
L'ho trovato particolarmente animato, vivo, pensate che il 7 dicembre hanno fatto perfino la “notte bianca”! Ora, non siamo a Roma e quindi qui la notte bianca è un'altra cosa, tuttavia il tentativo c'è stato ed è stato apprezzato!
Proprio a Recanati soggiorniamo, in un graziosissimo albergo in pieno centro storico (ahimè il parcheggio!) chiamato, neanche a dirlo, La Ginestra. Del resto qui tutti gli hotel e i ristoranti si chiamano col titolo di poesie di Leopardi, che fantasia!
Comunque, oltre ad albergo la Ginestra è un ristorante a tutti gli effetti, aperto a tutti, non solo ai clienti dell'hotel, e propone specialità marchigiane.
Per questo motivo desidero recensirlo e, se mai passerete da quelle parti, ve lo consiglio: il servizio è ottimo e familiare nel senso che la cuoca è la moglie di uno dei proprietari e i camerieri-gestori sono due fratelli, estremamente simpatici e gentili; il cibo è abbondante e buono; i costi nella media.
Una sera io e Mauro lo proviamo (a dire il vero le sere saranno due, ma ne recensisco solo una per non abusare della vostra pazienza).
Il salone è bello, abbastanza grande, pulito, colorato di arancio. I tavoli sono distanziati e apparecchiati con cura.
Il menù è in parte fisso e in parte no. Mi spiego: il cameriere porta a tutti lo stesso antipasto e lo stesso dolce (o la frutta, se qualcuno non gradisce il dolce, ma non è il mio caso); elenca invece i primi e i secondi a disposizione, la scelta solitamente è tra tre primi e tre secondi. Non una gran varietà, lo ammetto, ma tutti i piatti proposti sono particolari e ispirano.
Per quanto riguarda la cantina non so, abbiamo chiesto solo acqua.
Cominciamo con un ricco antipasto: un piattone contenente torta di formaggio, deliziosa, salumi vari tipici della zona, ma non ricordo i nomi esatti, e formaggio; in un angolo, un po' di marmellata di pere fatta in casa e buonissima, il suo sapore ben si sposava con la torta al formaggio. Voto: 9
Dopo tanta bontà, arrivano i primi. Entrambi abbiamo scelto i vincisgrassi: buoni buoni buoni. Direi equivalenti a quelli mangiati all'Osteria dei fiori. Voto: 8
Come secondo, per me un filetto in crosta, superlativo, e per Mauro un bel piatto di fritto all'ascolana, ovvero olive, patatine, verdure pastellate e bocconcini di crema. Naturalmente lo assaggio anch'io: fritto incredibilmente leggero e gustoso, mi è piaciuto tutto, dalle olive, belle grosse, alla crema, squisita! Voto: 10
Le porzioni sono abbondanti e comunque il cameriere chiede sempre se vogliamo il bis.
Finiamo con una dolcissima fetta di torta al limone a testa.
Il conto complessivo è di 50 euro, non so se è un prezzo “di favore” essendo clienti dell'albergo oppure no, in ogni caso siamo rimasti molto soddisfatti.
Consigliatissimo!!
[joy]
13/12/2009
Mi ispira tanto il fritto all'ascolana di Mauro