“Cena di classe”: si può ancora dire così dopo … oltre 30 anni? Ebbene, sì!
Pare incredibile. Ci siamo ri-trovati ieri sera, quasi d'improvviso, grazie all'iniziativa di pamanis, un altro della grande famiglia di GM, mio compagno di scuola, anzi addirittura di banco al vecchio liceo classico Muratori di Modena. Lo saluto di cuore (chissà se mi leggerà).
Anche se una piccola parte di noi si frequenta tuttora, per lo più ci si era persi di vista, ma ora … eccoci riuniti, ancora una volta, come d'incanto, (quasi) tutti assieme, a parlare tra noi con la stessa freschezza di allora, come se il tempo non fosse trascorso.
Cornice ideale per un tale simposio l'agriturismo “Biancospino” di Stuffione di Ravarino, immerso nelle campagne della bassa.
Dopo un viaggio da Modena portato a termine felicemente grazie all'ausilio del navigatore (per verità il locale non è semplicissimo da reperire, complice l'incertezza visiva dovuta alle ore serali)giungiamo nell'ampio parcheggio antistante il complesso, una casa colonica variamente articolata e perfettamente ristrutturata.
L'interno è rustico e “caldo”, con le tipiche volte a botte e mattoni a vista.
Ci fanno accomodare nella sala grande delle tre disponibili: evidentemente il settore corrispondente alle stalle del vecchio casolare: sono ancora ben riconoscibili, separate da colonne, le varie “poste”, come venivano definiti gli alloggiamenti per le mucche antistanti la mangiatoia.
Su idea di una nostra compagna, poi sedutasi accanto a me, spostiamo noi direttamente i tavolini costituenti la lunga tavolata apparecchiata che originariamente erano stati disposti addossati alle colonne stesse, tanto per … favorire il dialogo tra i commensali.
La sala è grande, il rimbombo acustico delle voci notevole, e, anche a causa di una tavolata (di più giovani …) che giustamente rumoreggia dietro di noi (ai loro tempi noi lo facevamo ancor di più), si fa un poco fatica a sentirsi e a percepire le portate del menu, che non è stampato ma elencato a viva voce dal cameriere (ciò, mi pare di aver sentito dire, in quanto cambia ogni volta in funzione di ciò che via via hanno di fresco).
Il servizio è cortese e, dopo un avvio un poco lungo (il locale è strapieno), decisamente veloce.
Sul tavolo troviamo degli gnocchini al forno con rosmarino, molto morbidi.
Antipasti: sufflé di parmigiano con zucca, veramente ottimo!, sufflé di spinaci, più anonimo, ed insalata con pancetta, scaglie di grana e aceto balsamico.
Primi: risotto agli asparagi ottimo (riso cotto alla perfezione), tortelli di zucca molto buoni, tortelli di patate e salsiccia discreti (la pasta dei due tipi di tortelloni è fatta in casa ma lasciata, a mio gusto, un poco troppo “al dente”), e gnocchetti con verdure, molto naturali e gustosi.
Assieme a dei panzerottini con mozzarella e pomodoro vengono quindi serviti i
Secondi: salsiccette in umido, un poco anonime, grigliata mista di carne (pancetta, manzo, maiale) saporita e ben cotta, e un arrosto di vitello, tenero.
Contorno: fagottini di verza e fagottini con champignons e spinaci, entrambi avvolti in pancetta croccante, e poi finocchio con besciamella gratinato
Gnocco (molto buono, assolutamente non unto), e tigelle (mediocri).
Vini: lambrusco di sorbara (un poco spento) e grasparossa (piuttosto buono), entrambi della locale cantina dei F.lli Carafoli, oltre a pignoletto (non assaggiato) del quale non rammento il produttore.
Alcuni di noi si alzano da tavola per salutare … da vicino qualche compagno che non vedono da tempo (io e pamanis con minore frequenza, sia per la posizione relativamente centrale nella tavolata, che … , da buoni GM-ini, per la grande attenzione che dedichiamo ai cibi).
Oramai sazi non prendiamo i dolci tipici della casa (pur se accattivanti), ma ci accontentiamo di tocchetti di crostata al cioccolato e di cosiddetti “brutti ma buoni”, verosimilmente con mandorle (sono “buoni” veramente: ne mangio una decina ….)
Caffè: buono e (finalmente, cosa difficilissima in un ristorante!) ben caldo.
Liquori: nocino casereccio (ben fatto, ma servito a temperatura a mio avviso eccessivamente bassa), grappa di lambrusco (molto buona), e altri due liquori di frutta, sempre fatti in casa.
Nel complesso abbiamo mangiato molto abbondantemente, ma le quantità non erano equamente distribuite: i dolcetti e i secondi erano veramente abbondanti e ne sono addirittura avanzati, mentre gli antipasti e i primi sono risultati un poco scarsi (soprattutto i tortelli: due di numero a testa di un tipo e due dell'altro).
Il prezzo pagato (€34 a testa), considerato che abbiamo saltato i dolci “importanti”, mi è sembrato un pochino alto.
La mia valutazione globale del locale, in considerazione delle sue caratteristiche tipologiche e della genuinità dei cibi si conferma sui 4 cappelli.
Consigliatissimo!!
[GROG]
12/12/2009
quanto vino sotto i ponti.....