Indimenticabile.
Questa volta vorrei poter partire in questo modo.
Il luogo, la cortesia, i sapori,la storia, le persone, in poche parole indimenticabile.
Un amico della “Compagnia del vinello” scopre, grazie a Gusta Modena, questo grazioso ristorante sulle colline riminesi, “Da Gino, il matto”; un luogo dove il tempo sembra essersi fermato, dove le antiche tradizioni culinarie vivono grazie alle sapienti mani esperte delle cuoche che lavorano all'interno di una gustosa cucina/ingresso.
Cucina/ingresso perchè per entrare nella sale del ristorante bisogna necessariamente passare per la cucina.Spettacolo vero.
Il locale si trova in collina a San Lorenzo (RM) ma grazie al navigatore ci si arriva comodamente.
Sulla strada si trova un cartello che indica il ristorante, e dopo poco aver imboccato uno stradello ghiaiato, si è arrivati.
Il parcheggio, sul pratino verde, e piccolo ma grazioso.
Arriviamo verso le 12 ed, essendo presto, diciamo alle rezdore (cuoche di grande esperienza culinaria) che andiamo a fare un giretto a piedi, tanto per fare arrivare le 12.30.
Ci rispondo dicendoci di non allontanarci troppo perchè ormai è tutto pronto.
(Avete presente quando dicevate a vostra madre che andavate a giocare e lei vi rispondeva dicendovi “Guarda che è mezzogiorno e la minestra ormai è pronta, vedi di non allontanarti troppo che quando è cotta ti chiamo”.Ecco, uguale.)
Mentre ci accordiamo con la signora per l'orario sentiamo in lontananza un simpatico strombazzare di clacson e Casadei (il vecchio) a tutto volume. Si tratta di una coppia di giovani 70enni che arriva per pranzo.
La signora del locale, che era al mio fianco durante la scena, mi guarda e dice: “Ogni volta che viene arriva strombazzando con il clacson, pensa che questa mattina si è accorto che non andava ed è andato a farselo aggiustare”.
Mi sono spaccato dal ridere.
Facciamo due passi lungo il sentiero sterrato e, fra due chiacchere ed una foto, arrivano le 12.30.
Torniamo al ristorante e troviamo il nostro tavolo (che nel frattempo ci è stato messo sotto la veranda esterna) apparecchiato con vino e acqua. + 2 cappelli.
Il pranzo è a menù fisso quindi non si ordina.
Le signore sono molto cortesi e simpatiche.
Arrivano i primi antipasti:
− Sarde al sugo
− Pepata di cozze
− Lumachine al sugo
− Sardine alla griglia
− Misto freddo ai frutti di mare
− Cannolicchi alla griglia
− Cannolicchi con prezzemolo
Tutti buonissimi.
Di primo arriva un risottino alla marinara, molto buono, e di secondo grigliata di pesce con coda di rospo e sogliole.
Tutto molto abbondante e strepitoso.
La cosa che più mi ha stupito e che non abbiano usato aglio o se l'hanno fatto non si sentiva.
Lo dico perchè spesso, quando si va a mangiare pesce al ristorante, capita di cadere nel tranello dell'aglio.
Lo definisco tranello perchè non si sa mai se l'hanno usato per insaporire il pesce o per togliere cattivi odori...
Comunque il fatto che non l'abbiano usato significa: aver digerito meglio, aver assaporato a pieno il gusto del buon pesce e non aver passato il pomeriggio con la fiatella scaccia vampiri.
Per finire viene servita la morbida e soffice, ciambella della casa.
Purtroppo non ci hanno servito il digestivo che tanto ci stava.....vabbè.
4 bottiglie di vino (1 rosso e 3 bianchi, della casa) e 3 d'acqua.
Lo consiglio a tutti coloro che amano i luoghi semplici, tranquilli e dov'è ancora possibile mangiare in abbondanza cose di grande qualità senza spendere un capitale.
Totale 35 euro a testa.
Imperdibile!!!
[Frittella]
21/05/2009
La scena dei vecchietti mi ha ricordato George e Mildred
Bella rece.