Appuntamenti gastronomici 2015, scelgo un menù interessante senza nemmeno guardare il ristorante, e successivamente mi accorgo che La Nunziadeina fu, in un recente passato, coinvolta, suo malgrado, in una “piccola polemica” riguardante recensioni uniche di nuovi utenti.
Prenoto telefonicamente senza alcun problema ed all’ora fissata siamo sul posto dopo aver parcheggiato nell’ampio parcheggio nei pressi della famosa Abbazia.
Piccolo problema tecnico d’accesso, tre scalini appena dopo la porta, ostacolo che riusciamo a superare brillantemente.
Bella sala, tovagliato elegante in stoffa pesante e copritovaglia a righe biancoverdi, doppio bicchiere, doppie e triple posate, ci troviamo di fronte un locale di categoria superiore, non ultimi i sottopiatti in ceramica ischitana, in fondo alla sala uno splendido camino.
Anche le sedie sono di un’eleganza unica, magari un po’ basse.
Veniamo fatti accomodare in un tavolo tondo e ci viene portato il menù che presenta un numero di limitato di piatti per ogni portata (a mio modo di vedere sinonimo di “pochi ma buoni”), ma non siamo qui per mangiare “à la carte”, faccio presente e procediamo con ordine.
Ci viene subito chiesto il tipo di acqua ed optiamo per una naturale ed una gassata cui seguirà, nel corso della serata, una terza bottiglia.
Riguardo al vino, vado di mescita su un ottimo Sorbara Cavicchioli “Vigna del Cristo”.
Ci viene portato un cestino con diversi tipi di pane e focacce e, fuori menù, ci viene servito un assaggio di polenta con ragù: graditissima entrée.
Scusandomi per la lunga premessa, passiamo al menù.
Gnocchini con prosciutto crudo di Modena e frittini della Nunziadeina, una fiamminga contenente il suddetto prosciutto (veramente ottimo), un altrettanto ottimo salame ed un discreto guanciale, l’altra contenente gnocco fritto in piccoli pezzi, crema fritta, palline di ricotta e spinaci, polenta fritta, falde di carciofi, un assortimento di fritti che potrebbe valere la cena.
Proseguiamo con il bis di primi.
Tagliatella al prosciutto di Modena, tagliatelle al dente e dal profumo d’uovo, condimento sapido ma non salato, a completamento del piatto una fetta di prosciutto leggermente abbrustolita, a mio modo di vedere un piatto semplice ma di alta qualità.
Tortellino in brodo di cappone, servito “ad personam” direttamente dalla zuppiera in ceramica che ci viene lasciata e da cui pescherò il resto dei tortellini, piccolissimi, pasta sottile, al dente, delicati ma allo stesso tempo “non anonimi”, eccellente anche il brodo di cui, in genere, non sono un estimatore.
Fuori i primi, dentro il secondo.
Petroniana con piccolo sformatino di verdure, ed è proprio dallo sformatino che vorrei partire, patate, formaggio, prosciutto, in una delicatezza unica che si va a sposare con i medaglioni di Petroniana, tenerissimi, nessuno di noi ha usato il coltello, con il classico accostamento formaggio grana e prosciutto, giudizio spassionato che in genere non utilizzo “da leccarsi i baffi”.
……ed è l’ora del dolce.
Due possibilità, zuppa Inglese oppure Crostata di amarene, opto per la prima, pan di spagna sottile e imbevuto “il giusto” che racchiude un cuore di creme “quasi montate”, oserei dire una divagazione “in meglio” della classica zuppa inglese, non ho assaggiato la crostata ma è stata giudicata “buona”.
Un paio di caffè, di cui uno macchiato, chiudono degnamente la cena.
Personale professionale, gentile, attento, sempre presente, servizio impeccabile anche “nel porsi”, se proprio vogliamo trovare una “pecca” non esiste una divisa unica, ma non credo sia da questi particolari che si possa giudicare un ristorante di classe.
Per me una serata assolutamente imperdibile.
Imperdibile!!!
[joy]
08/03/2015