Com'è che un luogo diventa "luogo del cuore"?
Non so se ci sia una regola precisa, ma so come lo è diventato questo.
Del Poeta ho scritto la mia prima recensione su gm, nel 2009 e ho cominciato la mia meravigliosa avventura su questo altrettanto meraviglioso sito.
Al Poeta incontro persone a me care (con la c, la a ecc maiuscole), per scambi che mi lasciano sempre più ricca dentro.
E insomma, il poeta è il luogo dove, dopo mesi, ri-incontro la mia amica Selvaggia.
Il lavoro quest'anno mi ha concesso pochi spazi da dedicare allo svago, per cui appena ho un buco convoco la mia amica e in una frazione di secondo "si fa".
Siccome questo è un avvenimento decidiamo di dedicarci all'area ristorante (ma le pizze sono buonissime!) ordinando:
- come antipasto una porzione a testa di cozze
- come secondo polipo con patate e pepe nero per entrambe
Sulla preparazione delle cozze c'è un poì di dibattimento perchè selvaggia non vorrebbe ne aglio ne pepe.
Il fantastico cameriere ci propone "ve le faccio a vapore".
Guardo Selvaggia con disapprovazione e prendo in mano la situazione "a vapore poi no!" e quindi lei accetta di avere un leggero sentore di aglio nel pomeriggio, io aggiungerò una quantità generosa di pepe a parte.
Le cozze arrivano dopo che ci hanno portato bellissimi piatti, veramente raffinati, in una boule di porcellana finissima, con un'altrettanto fine ulteriore boule di accompagnamento per i gusci.
Ed ecco che si aggiunge un estremo: nei luoghi del cuore c'è cura.
Ovviamente, insieme alle cozze, ci viene portato un cestino di pane caldo e morbido, fatto, penso, con la pasta della pizza.
Tutto davvero da 10 e lode.
Il secondo arriva con tempi giusti, lasciando spazio alle chiacchiere.
Il polipo del poeta è degno di qualsiasi giudice di Masterchef : morbido, saporito, conserva il sapore di mare senza che questo sia mai invadente.
Altro indizio: nei luoghi del cuore c'è sempre equilibrio.
Lo mangiamo appagando la gola e gli occhi, perchè i piatti sono bellissimi anche da vedere.
Per finire un babà con aggiunta di rum a parte per me (:)) e una foresta nera per selvaggia.
Astutamente ci hanno messo in un tavolo di fronte al frigo dei dolci !
Tutto bello e buono, anche il rum aggiunto al mio babà, per niente scontato.
Due caffè (ottimi) per terminare il pasto e le ultime chiacchiere.
Paghiamo 49 euro, per me davvero pochi per un pranzo degno di un locale stellato (mi vorrete perdonare il paragone) , per cura della tavola, del servizio e qualità degli alimenti.
Finito il pranzo, forse, per i luoghi del cuore si dovrebbe provare un po' di nostalgia.
L'ho pensata cosi anche io, per tanto tempo, che le persone, i luoghi ....del cuore, son quelli che quando non ci sono, ti mancano.
A quasi 40 anni penso invece che siano quelli che sai di avere cosi dentro, che puoi ritrovarli ogni volta che vuoi.
Questo pranzo lo testimonia alla grande!
Consigliatissimo!!
[gi]
29/05/2013