Tornare all’Antica Moka è sempre un’esperienza coi fiocchi, quelle esperienze che non sanno mai di déjà vu, a partire dal Signor Sandro che Ti accoglie sorridente stringendoti la mano, al professionalissimo e gentilissimo staff che Ti mette immediatamente a Tuo agio, all’ambiente che Ti fa pensare che la cucina potrebbe essere anche solo un optional ma in realtà è il fulcro di tutto.
Ci presentiamo in cinque orientandoci sul menù degli appuntamenti gastronomici.
Ormai un classico la presentazione di panini e focaccia fatta in casa con l’invito a provarli con un profumatissimo olio toscano che ci viene versato direttamente in un piattino, operazione semplice e raffinata allo stesso tempo, così come semplice e raffinato è questo assaggio di pane ed olio. (descrizione liberamente tratta da una mia precedente recensione)
Fuori menù, anche un’entrée di passato di verdure assai gradita.
Decidiamo di accompagnare l’intero menù con una bottiglia (che diventeranno due) di Sangiovese Noelia Ricci, dell’omonima Cantina di Predappio, semplicemente stupendo.
Con le dovute tempistiche proseguiamo con il menù.
ANTIPASTO Crostatina con polenta di borlotti, cotechino di Modena IGP e crema di porcini, un connubio ardito, un cotechino sgrassato che diventa delicato, abbiamo appena iniziato e già gli applausi si “sprecano”;
PRIMO Timballo di tagliolini al mirtillo nero dell’Appennino, ragù di cervo, crema di sedano rapa, in un crescendo rossiniano, l’accostamento del cervo al mirtillo con l’aggiunta della crema di un ortaggio spesso dimenticato rendono questo piatto di tagliolini al limite dell’eccelso;
SECONDO Maialino cotto a bassa temperatura con verdure stufate, un piatto semplice ma che, nella sua semplicità esalta sapori che, in altri luoghi, sarebbero “anonimi”, la tenerezza delle carni è indescrivibile;
DOLCE Cremoso alla zucca, lamponi, crema al parmigiano reggiano, crumble al cacao, a prima vista una descrizione da “bomba calorica”, in realtà una serie di accostamenti che fanno di questo dolce il degno finale di una cena “da favola”…… che accompagneremo con un flûte di superbo Sauternes di cui non ricordo cantina e annata ma che ben si è abbinato al dessert.
E per finire, assieme alle classiche “due parole” con la chef Annamaria, un gradito caffè.
Non c’è bisogno di aggiungere altro, il rischio di essere ripetitivo incombe, assegniamo i cinque cappelli aggiungendoci un “lode” che rende giustizia a questa esperienza culinaria.
nota a margine: costo della cena € 40 a persone ..... il vino ha fatto il resto.
Imperdibile!!!
[golosona]
26/03/2018