Già da diverso tempo tentavo di fare una visita a Bollo, per “testare” le tanto celebrate tagliatelle, ma non ero mai riuscito a trovare posto (fatto questo che aveva ingigantito le mie aspettative); così, quando venerdì mattina ho telefonato e mi è stata confermata la disponibilità di un tavolo per due è iniziata la salivazione delle grandi occasioni.
Quindi, alle 20.15 come da prenotazione, mia moglie ed io varcavamo la soglia della Trattoria Bollo e venivamo fatti accomodare in un tavolo nella sala di sinistra.
L’arredamento del locale è curato e sulle pareti campeggiano scritte lasciate (di pugno ???) da precedenti avventori che inneggiano alla qualità delle vivande ed all’ospitalità che si riceve in questa trattoria.
La sala di sinistra era già occupata da una compagnia di soli uomini che festeggiavano presumibilmente il compleanno di uno di loro (ritengo malignamente che non si trattasse di un pensionamento dal momento che il loro aspetto faceva supporre che avessero già raggiunto da tempo tale traguardo…). Tutti allegri ma, fortunatamente, non eccessivamente chiassosi.
Un altro tavolo per quattro persone veniva poi occupato da due coppie altrettanto mature.
La sala di destra ospitava un’altra compagnia maschile che pareva la fotocopia della prima.
Torniamo a noi.
Appena seduti ci vengono portati due menu (quattro scelte di primi e altrettante di secondi) – carta dei vini dai quali scegliamo
Una porzione di tagliatelle (che però sono al prosciutto, non al ragù)
Una di tortellini in brodo
Due tagliate di manzo con contorno di patate al forno.
La rapidità (forse ci potrebbe stare anche il termine “sbrigatività”) della cameriera è tale che non facciamo nemmeno in tempo a precisare il grado di cottura delle tagliate (al sangue natürlich).
In un batter d’occhio arrivano i primi e a mia moglie non sfugge la mia espressione delusa nel constatare che la mia porzione di tagliatelle è di gran lunga più scarsa di quello che mi aspettavo.
Le tagliatelle sono buone, per carità, la pasta è giustamente ruvida e ben cotta, il condimento gustoso (anche se me le sarei aspettate con un ragù di carne e non solo al prosciutto) ma il dosaggio è pediatrico.
In più, non posso fare a meno di notare che agli altri tavoli della nostra sala, che evidentemente hanno ordinato un bis tagliatelle/ tortelloni, vengono portati dei vassoi che generano porzioni da “uomo grande”.
Semi abbondante, invece, la porzione dei tortellini di mia moglie, anche questi di buona qualità.
Mi tengo pronto a un’eventuale lamentela in risposta alla domanda di rito (che non arriverà): “andava tutto bene?”.
Per le tagliate, invece, dobbiamo aspettare abbastanza ma quando arrivano notiamo che la cottura è soddisfacente, non proprio al sangue ma quasi, e di quantità adeguata. Sono solo piuttosto salate.
Bene dal punto di vista quali-quantitativo le patate arrosto.
Alla fine vediamo passare dei piatti con degli assaggi di torte e decidiamo di provarli anche noi: si tratta di quattro pezzettini (a testa) di torta tipo Barozzi, crostata di amarene, torta di tagliatelle e una – non meglio identificata – ma che doveva essere alle mandorle. Buone ma “contate”.
Del cibo vi ho già detto, quanto al bere è andata così:
una bottiglia di lambrusco Moretto Monovitigno (una certezza)
una minerale frizzante
due nocini (buoni)
Il tutto per € 73,50 che – anche di questi tempi - non sono proprio pochissimi.
the question is: ci tornerò ?
Non lo so, ma se la cosa accadrà dovrà necessariamente essere con una compagnia più numerosa e….. ordinando bis di tagliatelle e tortelloni come primo.
Buono
[tata]
28/03/2017