Serata finale degli appuntamenti gastronomici 2015, ci permettiamo un ristorante di gran classe, L’Antica Moka.
Da uno stretto ponte si entra in un’ampia area cortiliva, poche scale e sei già all’interno, dove ci attende il Signor Sandro che ci saluta con una stretta di mano e ci fa lasciare le giacche ad un gentilissimo cameriere, poi ci accompagna al nostro tavolo.
L’ambiente è elegantissimo e raffinato pur nella sua semplicità, gran tovagliato, posate che ci verranno cambiate ad ogni portata, tovagliolo su un piattino, sgabello per le borsette delle signore, tavoli distanziati e, anche noi quattro ci troviamo un po’ …….. distanti.
Già la partenza non è male, con il cameriere che versa ad ognuno l’ acqua chiedendo se frizzante o naturale.
Conoscendo il menù decido per associarlo con un calice, che diventeranno due, di Petrignone, sangiovese di romagna Superiore Riserva dell'azienda Tre Monti di Imola.
Una parentesi sulla lista dei vini che mi è stata consegnata, praticamente un volume di enciclopedia, una scelta che può soddisfare anche i più esigenti.
Ci viene portato un piattino contenente panini e focaccia fatta in casa con l’invito a provarli con un profumatissimo olio toscano che ci viene versato direttamente in un piattino, operazione semplice e raffinata allo stesso tempo, così come semplice e raffinato è questo assaggio di pane ed olio.
Fuori menù, anche un’entrée di passato di verdure con spuma di parmigiano reggiano e germogli di finocchio, gradevole.
A seguire gnocco fritto con Prosciutto di Modena DOP; in un ristorante di questo tipo anche il piatto semplice deve avere qualcosa in più, e qui ci troviamo di fronte due pezzi di gnocco morbidissimi, fritti in maniera perfetta (non dimentichiamo che L’Antica Moka fu Gnocco d’Oro 2013) servito con alcune fette di Prosciutto di prima scelta il cui produttore è il Prosciuttificio dei Fratelli Baldoni, da applausi l’accortezza di servire le fette di prosciutto sul gnocco di modo che si sposino alla perfezione “ammorbidendosi” a vicenda.
E proseguiamo con tagliatelle al forno con ragù su crema di patate di Montese e rosmarino, accostamento ardito ma riuscito, con la delicatezza della crema, il sapido del ragù, la perfezione della tagliatella.
Ma il meglio deve ancora venire.
Maialino cotto a bassa temperatura con puré di spinaci, verdure e aceto tradizionale di Modena versato ad ogni commensale direttamente sul piatto di portata; carne delicatissima e tenerissima, mai usato il coltello, assolutamente un piatto di alta cucina.
Per concludere un dolce semplice ed originale, crème caramel al nocino di Modena su salsa di cioccolato, un vago aroma di Nocino dona un tocco particolare ad un dolce che , già di suo, è perfetto.
E dopo un paio di caffè serviti con maestria ci vengono portati un paio di piatti contenenti piccola pasticceria casalinga.
Ed arriva in sala anche la Cuoca (volutamente con la “C” maiuscola) Anna Maria, due parole ad ogni tavolo e soprattutto tanta semplicità che si coniuga con esperienza e passione per il proprio lavoro.
Cena esaltante in un locale di livello superiore, personale professionale, servizio senza alcuna sbavatura, piatti di alta qualità così come gli ingredienti utilizzati, e tanta, tanta passione per il proprio lavoro.
Una serata ed un’esperienza IMPERDIBILE CON LODE.
Imperdibile!!!
[nickmanofredda]
28/03/2015