Ebbene si, sono arrivato ad un'altro traguardo della vita, ma stavolta è molto signifiacativo e voglio dargli l'importanza che merita e quindi una festa adeguata. La scelta cade sull'Antica Moka, già frequentato in altre occasioni.
Venerdì sera, arriviamo puntualissimi. Veniamo fatti accomodare al nostro tavolo, grandissimo, e, dopo attento studio del menù optiamo per entrambi: menù degustazione "La nostra tradizione" abbinato alla degustazione di vini. Si tratta di 5 portate + dessert a cui viene abbinato un vino, sempre del territorio.
Arriva praticamente subito il pane di loro produzione e l' olio prodotto sulle colline di Rimini. Olio eccellente, molto profumato ma con acidità bassissima. Poi un'entrèe crema di carciofi e patate con sfilacci di cappone a cui viene abbinato un pignoletto bianco frizzante semi secco, molto profumato e, mi perdonino i puristi, ricordava abbastanza il prosecco. Crema buona (ma non è il mio genere) e carne di cappone molto buona.
Primo antipasto: Il gnocco fritto con Prosciutto di Modena “F.lli Baldoni". Gnocco buonissimo, non pareva nemmeno fritto, e prosciutto sublime, saporito e dolce allo stesso tempo. In abbinamento lambrusco rosè Cleto Chiarli. Non l'avevo mai bevuto. Davvero singolare: appena in bocca sembra un bianco, demi sec e non tanto profumato e solo successivamente arrivano i sentori del lambrusco. Buono e molto particolare.
Secondo antipasto: “C’era una volta l’ erbazzone” con semifreddo di parmigiano reggiano e pancetta croccante. Servito su di una coreagrafica pietra ollare come piatto. Sopra una reinterpretazione, come forma, dell'erbazzone ed un disco di semifreddo al parmiggiano reggiano con pezzetti di pancetta croccante. L'erbazzone era perfetto. Nessun ingrediente prevaleva ed i sapori si amlgamavano alla perfezione. Il semifreddo gustosissimo ma la pancetta era incredibilmente buona. Croccantissima, ovviamente salata (ma ci pansava il semifreddo a ripristinare tutto) e senza alcun sentore di fritto. La tecnica di cottura della pancetta ... ...Sembro puerile? Può darsi, ma per me questa cottura mi ha aperto gli occhi sulla grande capacità della cucina. In abbinamento un bianco fermo uvaggio riesling e pignoletto. Vino di carattere, in grado di reggere di fronte ad ingredienti così carichi di sapore.
Primo primo piatto: tortellini di “nonna Sarita” in cialda di parmigiano con ABTM. Abbinato un rosso di cui ho perso la memoria. Chiedo scusa alla dolcissima ragazza che ci ha servito durante la serata e ci ha deliziato con le sue attenzioni. Stavo scherzando e ridendo con la mia Signora e non ho prestato troppa attenzione alla spiegazione. Ma com'erano i tortellini? Prorpio così: ma com'erano quei tortellini! Piccoli, sodi, ripieno gustoso e profumato, conditi con crema di parmigiano e irrorati, al tavolo, con abtm della loro acetaia. Il rosso era adeguato ma il tortellino avrebbe fatto sfigurare qualsiasi altro vino.
Secondo primo piatto: pappardelle con ragù. Piatto della tradizione come da menù. Buono, ben fatto. In abbinamento un rosso blend di vitigni sangiovese, merlot e malbo. Molto buono e profumato giustamente deciso per abbinarsi ad un buon ragù.
Secondo piatto: Maialino cotto a bassa temperatura con verdure e ABTM stravecchio. Abbinato un barbera colli bolognesi di buono spessore, fermo, alcoolico ma non barricato. Veramente buono il vino, buonissima la carne dolce e tenerissima.
Dessert: Semifreddo di amaretti e nocino di Modena abbinato ad albana passito vendemmia 2006. Già il semifreddo è eccezionale per gusto (il mio preferito fra quelli assaggiati in altre occasioni) e il vino gli era forse anche superiore. La classica chiusura col botto!
Caffè e piccola pasticceria per chiudere una serata stupenda.
Vorrei precisare che la degustazione era fatta a bottiglia in tavola ed il bicchiere è stato rabboccato più di una volta.
Siamo stati seduti oltre 3 ore ma sono volate. Tempi perfetti, cibi squisiti e vini di pari livello, fedeltà al territorio, coccolati come principi.
Imperdibile!!!
[joy]
14/12/2014