Per festeggiare il compleanno di mio marito con una cena romantica, scelgo come da tradizione l’Antica Moka. Non ci torniamo da alcuni mesi ma l’ambiente è immutato.
Il titolare ci accoglie con la consueta gentilezza e affabilità; ci accomodiamo e subito ci portano l’ acqua e i menù.
Dopo una giusta attesa, comincia la cena. Si parte con il loro pane, fatto in casa e buonissimo, molto soffice, da gustare da solo o con del buon olio delle colline di Romagna, un po’ troppo amaro per me, ma va a gusti. Si prosegue con un’entrée deliziosa: polpetta di pane e prosciutto in sughetto al pomodoro. Insieme alle pietanze, beviamo un ottimo lambrusco Rosè, per l’esattezza un Sorbara Brut Rosè della cantina della Volta.
Inizia la cena, essendo una ricorrenza importante abbiamo scelto diverse portate, dall’antipasto al dolce, mio marito ha optato per piatti di carne mentre io per quelli di pesce.
Il mio antipasto doveva essere calamari farciti con gamberi e cipolla, ma dalla cucina mi avvertono che la cuoca dopo aver cucinato i calamari non è soddisfatta e quindi non intende servirli. Nessun problema, al loro posto ordino un antipasto che si rivela buonissimo: burrata accompagnata da pezzi polposi e saporiti di astice e pomodori a tocchetti.
Mio marito invece va sul classico con la rivisitazione strepitosa dell’ erbazzone accompagnato da gelato di parmigiano e pancetta croccante.
Restiamo molto soddisfatti anche dei primi, per quanto particolarissimi. Io infatti ho scelto ravioli ripieni di tonno e di spatola conditi con zabaione alla sambuca, un filo di aceto balsamico e mandorle: accostamento agro-dolce veramente insolito ma riuscito.
Agrodolce anche per Mauro che si gusta tre enormi tortelloni ripieni di anatra e accompagnati da pezzettini di fegato grasso e listarelle di arancia.
Pensavamo a porzioni ridotte, invece i primi sono tendenti all’abbondante, per il tipo di locale, e saremmo già sazi, ma i secondi sono imperdibili! Per me, polpa di pescatrice avvolta da fette di lardo con sale su fettine di morbido pan brioche e crema di parmigiano, un secondo delicato e saporito al tempo stesso, piuttosto abbondante e squisito. Abbondante e prelibato anche il secondo di Mauro: filetto di manzo, spesso e tenerissimo, con fegato grasso e mirtilli del nostro Appennino su fetta di pane.
A questo punto saremmo davvero sazi, ma c’è una sorpresa: la cuoca si è superata e per dessert ci ha portato un piccolo vassoio con due tortini caldi con cuore di cioccolato caldo, serviti con la candelina e tanti piccoli pezzetti di gelato e di sorbetto fatti da loro a più gusti. Un dolce scenografico, bellissimo, irresistibile, servito con spirali di pasta dolce e una nuvola di fili solidificati di zucchero caramellato.
Sia la cuoca che i suoi assistenti sono usciti per fare personalmente gli auguri a Mauro, auguri estremamente graditi in quanto fatti col calore consueto di questa bravissima e dolcissima signora.
Insieme al dolce, ci hanno offerto un calice di ottimo albana, a seguire piccola pasticceria deliziosa e un caffè per mio marito.
E’ stata un’ottima cena, anzi chiamarla solo cena è riduttivo, è stata un’esperienza sensoriale a tutti gli effetti. I nostri sensi sono stati piacevolmente appagati dalla bellezza dell’ambiente, raffinato ed elegante, dalla cura nella presentazione dei piatti, dall’alta qualità del servizio e naturalmente dalla bontà di quanto assaggiato. Abbiamo pagato 180 euro, non pochi, anzi, ma visto la ricorrenza e vista l’esperienza di cui dicevo, sono assolutamente ben spesi!
Imperdibile!!!
[joy]
11/12/2014