La trattoria è un vecchio casolare di montagna ristrutturato lasciando inalterate le componenti rustiche e aggiungendo quadri moderni a contrasto, al pian terreno trova posto un camino antico, di quelli a bocca larga che una volta veniva utilizzato per cucinare,
il piano superiore è stato ricavato con l’aggiunta di un soppalco in legno,
fuori un bel portico dove trova posto una tavolata reunion di 20 alunni con relative maestre,
l’affaccio sulla vallata, le sdraio all’ombra del bosco e i giochi per bambini ti fanno sentire subito in pace col mondo
all’arrivo veniamo subito accolti da una ragazza cordiale, carina (che non guasta ), attenta alle esigenze nostre e della piccolina,
ci seguirà per tutto il pranzo chiedendoci più volte se andava tutto bene o volevamo il bis
dopo aver sistemato il passeggino in posizione strategica ci accomodiamo al tavolo dove troviamo già parte dell’antipasto, delle bruschette con cubetti di peperoni in salsa e una specie di strudel fatto con pasta brisè ripiena di ricotta e spinaci, poi subito dopo arriva un tortino di cuscus con verdure spadellate e piselli, un piattino di salame nostrano a fettine, delle frittelline di baccalà e zucchine da giù di testa, dal gran che erano soffici le ho scambiate per quelle ai fiori di zucca, dei pomodori secchi spolverati di parmigiano e gratinati, un tortino di carote, molto soffice e chiaramente dolciastro, dei pomodori ripieni di carne gratinati e dei peperoni tirati allo zucchero, anche se onestamente si sentiva poco e più che altro mi sembrava di percepire un fondo di vino bianco
poi si passa ai primi, polenta con fonduta di formaggi dove spicca un’ottimo gorgonzola, un bel piatto da dividere in due ma visto che alla Sabry non piace la gorgonza me lo gusterò praticamente tutto io, dico quasi perché se ci fosse stato un po di fonduta in più non ne sarebbe rimasta neanche un cucchiaio, ma diciamo la verità, la polenta senza accompagnamento o rivisitazioni varie non è un granchè, anche se devo ammettere che questa era molto morbida e gustosa, adesso col senno di poi avrei potuto chiedere un’aggiunta di fonduta,
poi dell’altra polenta, questa volta liscia con cosce di pollo alla cacciatora, molto buone,
queste due portate mi hanno lasciato abbastanza sorpreso, avevo letto nelle precedenti recensioni che veniva proposta, ma non pensavo ad agosto, poi mi sembra una scelta un po inusuale perché più che altro lo ritengo un piatto unico che non necessita di un’ulteriori portate
invece di portate ne arrivano altre, e si prosegue con delle tigelline piccole, basse e croccanti, molto buone, abbinate alla classica “cunza” e grana, un vassoio di prosciutto, ciccioli, pancetta e coppa, tutti ottimi anche se probabilmente tagliati molto prima perché tendevano leggermente a “buttare fuori” il grasso, poi un vassoio con tre tipi di formaggio tra i quali brie, caciottina e un altro che non ricordo, il tutto abbinato a una squisita pera cotta nel vino (credo), chiaramente non potevano mancare le marmellatine di albicocche, prugne, e more fatte da loro
la scelta dei dolci è tra una torta di ricotta con scaglie di cioccolato fondente e, come direbbe Riccardo Rossi di Cuochi e Fiamme, una bella neish di zucchero a velo, e del gelato alla crema,
sapendo di andare sul sicuro ordino due porzioni di torta e dopo aver attentamente gustato la mia porto l’altra alla Sabry che è fuori al fresco nel vano tentativo di far addormentare la piccolina, in quattro e quattrotto anche questa viene spazzolata e addirittura la consorte si lancia in un bis selvaggio, tornando poco dopo con un’altra fetta, ma quanto li conosco i miei polli?! o forse dovrei dire le mie galline?!
per terminare in bellezza chiedo un mirtillino come digestivo, ma il gestore che è una persona simpatica e affabile a fine pranzo tende a perdersi in chiacchere, e dopo 15 minuti abbandono l’idea e vado ad accendere la macchina per rinfrescarla con l’aria condizionata lasciato l’incombenza del conto , chiaramente con i miei soldi, alla Sabry;
accortosi della gaffe esce scusandomi e mi richiama dentro per offrirmi un digestivo che io nel mentre cambio con un centerbe revival di gioventù, proveniente direttamente dalle suore (o monache) di Firenze come ci spiega lui, che avevo notato poco prima di uscire proprio sul camino, quello da prendere rigorosamente con la zolletta di zucchero imbevuta, senza la quale uno shock alcolico immediato è garantito, un bel cucchiaio e via, papille gustative azzerate e adesso posso tornare a casa soddisfatto
Il conto è di 25 euro a cranio, 22 per il pranzo più il bere, ma onestamente i conti non è che ci tornano tanto, perché per 3 bottiglie d’acqua e una bottiglia di Lambrusco Corte Manzini 6 euro mi sembrano pochini
se passate da queste parti un giro alla Pozza è d’obbligo così come la prenotazione, inoltre informatevi bene sugli orari perché a pranzo non sono sempre aperti
Imperdibile!!!
[carolingio]
08/08/2012