Mio figlio tutte le mattine vuole vedere I Puffi, e immancabilmente a me viene in mente questa mitica pizzeria Il Puffo che la Daniela, la mia amica di liceo, frequentava più di 20 anni fa. Così quando stasera abbiamo pensato di mangiarci una pizza, napoletana doc, perché non provarla anche noi? La pizzeria rimane lungo la Nonantolana, con un dehors prospiciente la strada, reso più intimo da una serie di fioriere che occultano la vista degli avventori. Veniamo fatti accomodare anche noi fuori, in una zona non riparata dai tendoni in alto, meglio, perché circola più aria, e in questo caldo settembre fa piacere sentire un po’ di brezza. Il servizio non è particolarmente celere ma nemmeno lento, il giusto tempo per stare un po’ con le gambe sotto al tavolo. I tavoli sono apparecchiati in modo minimal: tovagliette giallo chiaro, tovagliolo, forchetta e coltello. Niente bicchieri, piatti o grissini al tavolo, così che appena si arriva l’impressione che se ne riceve è di un locale un po’ spoglio, poco accogliente. Leggendo il menù veniamo tentati da un fritto misto napoletano, che decidiamo di dividerci in attesa delle pizze. Dopo una decina di minuti ecco comparire, per soli 6 euro, un piattone ovale con due crocchettone di purè di patate con cuore filante di mozzarella, ciliegine di mozzarella, zucchine tagliate a bastoncino e piccole cucchiaiate di impasto della pizza fritte. Tutto fritto bene, non unto, molto buono, soprattutto le crocchette di patate che erano insaporite da una buona quantità di pepe che le rendeva gustosissime. Dopo pochi minuti da quando avevamo finito l’antipasto ecco le pizze. Piccole, non più di una trentina di cm di diametro, con cornicione alto e soffice, ben condite. La pasta è spettacolare, ben lievitata, schiacciando il cornicione questo si abbassa ma poi torna di nuovo a gonfiarsi, non rimane appiccicato con quell’impressione di pasta poco cotta che a volte capita di trovarsi a dover mangiare (o più probabilmente a lasciare nel piatto) quando si opta per una pizza napoletana. A mio giudizio la migliore pizza napoletana che ho mangiato a Modena, anche meglio di altre più blasonate e frequentate. La mia marinara aveva abbondante conserva di pomodoro, per niente acida, aglio tagliato a fettine (10 +), origano e una generosa inondata di olio. La Napoli di mio marito abbondanti acciughe che hanno profumato l’aria appena il piatto è stato posato sul tavolo. L’antipasto ci aveva già riempiti così qualche pezzo di cornicione è rimasto nel piatto, ma solo per sazietà . La pizza è rimasta calda fino all’ultimo boccone e quando la cameriera, un po’ avara di sorrisi, ha sparecchiato, anche il tavolo sotto ai piatti era caldo; forse i piatti vengono scaldati? Ad ogni modo lo reputo una fattore positivo che consente di gustare tutta la pizza come fosse la prima fetta (no fette flosce, mozzarella che si stacca dalla base tutta in blocco…). Un caffè che ha lasciato un buon retrogusto, una coca-cola in lattina e una coca-cola media alla spina: totale 24 euro.
All’interno del locale, che abbiamo attraversato per raggiungere le toilette, i tavoli sono ravvicinatissimi e c’era un caldo soffocante. I bagni sono microscopici, ma puliti. All’uscita dal locale è a disposizione, a pagamento (non ho visto il prezzo ma suppongo non fosse una cifra esosa, in quanto la macchinetta funzionava a monetine), un’apparecchiatura per effettuare l’alcool test, un’attenzione in più al cliente… che si vuole che torni!!!
Consigliatissimo!!